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Il Periodico Amministrativo delle Istituzioni Scolastiche, in acronimo PAIS, compie con il corrente mese di maggio 2025 l’età di vent’anni: risalendo la prima uscita a maggio del 2005.

In questi quattro lustri siamo usciti regolarmente ogni mese totalizzando 240 numeri e numerosi inserti, accompagnati anche da un sito internet.

Abbiamo avuto decine e decine di autori di grande rilievo, appartenenti alle più diverse esperienze professionali, lavorative e settoriali: Direttori SGA, Dirigenti scolastici, Dirigenti e Funzionari Ministeriali, Avvocati, Esperti di Previdenza, Sicurezza, Privacy, Assicurazione e altro ancora.

Alcuni di questi autori che hanno firmato il primo numero non sono più tra noi e ci piace ricordarli nominativamente, per il valore e la professionalità che hanno saputo esprimere e dimostrare in favore delle scuole italiane nei diversi ruoli che hanno ricoperto: Sergio Scala, Giorgio Rembado, Gennaro Manna e Libero Di Leo.

L’editore è sempre lo stesso e lo ringraziamo per l’impegno e la fiducia, ricordando la figura importante dell’Ing. Andrea Spaggiari che ci ha lasciato poco più di un anno fa.

Anche il Direttore e il Coordinatore di redazione (Germani e Bandoli) sono gli stessi e si sono prodigati, insieme alla redazione, per la cura puntuale del periodico sotto i più diversi aspetti e profili. Nel corso degli anni anche la veste grafica ha avuto diverse modifiche e aggiornamenti.

Senza falsa modestia riteniamo di aver onorato l’impegno che ci eravamo assunti sin dall’inizio e riassunto nel primo editoriale dal titolo breve ma emblematico “PAIS, semplicemente un contributo”. Nel testo dell’editoriale si esplicitava il significato di contributo con riferimento a:

- informazioni corrette e selezionate; - interpretazioni giuridicamente fondate; - opinioni argomentate e libere.

Abbiamo seguito tutti gli eventi che hanno segnato nel bene e nel male la vita delle scuole e delle categorie professionali che vi lavorano con particolare attenzione per i Dirigenti scolastici, i Direttori SGA e il personale delle segreterie. Lo abbiamo fatto con grande attenzione al contesto istituzionale e all’evolversi anche di grandi fenomeni sociali ed economici.

Ci siamo interessati nel 2008 del Piano programmatico attuativo della Legge 133 dello stesso anno. Un piano, ideato e definito dai Ministri Brunetta e Gelmini sotto il Governo Berlusconi, che ha rivisto gli ordinamenti e razionalizzato il sistema con riduzioni di organico rilevanti per i docenti (meno 87.400 unità) e per il personale ATA (meno 44.500). Più contenuto è stato l’intervento sul dimensionamento delle scuole che ha comportato la riduzione di 700 autonomie scolastiche e conseguente diminuzione di un pari numero di Dirigenti scolastici e Direttori SGA.

Non poteva mancare, e non è mancata, una specifica attenzione sulla riforma della Buona scuola, ideata nel 2015 dal Governo Renzi, con la significativa introduzione dell’organico dell’autonomia per i docenti e la definizione per legge di regole e tempi certi per l’assegnazione ed erogazione di finanziamenti alle scuole.

Alla contabilità delle scuole e alla regolazione dei rapporti di lavoro di tutto il personale scolastico, dirigenti compresi, abbiamo dedicato sempre un grande riguardo, seguendo la definizione e l’evolversi dello specifico regolamento di contabilità e la disciplina del Codice dei contratti pubblici, nonché il susseguirsi delle contrattazioni collettive ai vari livelli.

Nel tempo la contrattazione collettiva ha determinato giusti riconoscimenti per i Dirigenti scolastici e ingiustificate regressioni per i Direttori SGA, con particolare riferimento all’ultimo CCNL del 18 gennaio 2024 che ha modificato in peggio il sistema di classificazione e precarizzato senza motivo l’incarico direttivo già esistente dal primo settembre 2000.

Mai abbiamo dimenticato di denunciare i limiti e le criticità, tutt’ora esistenti, dell’autonomia scolastica e di un sistema di governance ancora fermo ai decreti delegati del 1974. Le denunce e le critiche frutto di una libertà di pensiero di cui siamo orgogliosi sono state spesso, per non dire sempre, accompagnate da proposte che volevano offrire il contributo di uno specifico punto di osservazione.

È nostra intenzione proseguire su questa strada, nella speranza di una rinnovata fiducia dei lettori.

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