Editoriale: Autonomia indebolita e vecchi organi collegiali; occorre cambiare verso
27 agosto 2014
Giorgio Germani - Direttore e presidente ANQUAP
Il primo settembre 2014 inizia l’anno XV° dell’autonomia scolastica in versione moderna: quella prevista dall’art. 21 della Legge 59/1997 (riforma Bassanini-Berlinguer) e dall’apposito regolamento di cui al DPR 275/1999, al quale ha fatto seguito il regolamento di contabilità di cui al D.I. 44/2001.
Nel corso di questo quindicennio i caratteri dell’autonomia organizzativa, didattica, di ricerca sperimentazione e sviluppo si sono progressivamente indeboliti sotto ogni profilo, con un forte recupero del potere centrale esercitato dal competente Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca.
I finanziamenti, inizialmente assistiti dalla Legge 440/1997, si sono progressivamente ridotti, mentre le successive norme di contabilità pubblica hanno reso virtuale il bilancio delle Istituzioni Scolastiche e “ingessato” in un coacervo di regole e procedure burocratiche lo svolgimento dell’attività negoziale. In queste condizioni l’autonomia scolastica sopravvive e vivacchia nell’esercizio di una quotidianità gravata da innumerevoli adempimenti burocratici; adempimenti identici a quelli di tutte le altre amministrazioni pubbliche anche in tema di gestione del personale, che nelle Istituzioni Scolastiche è particolarmente numeroso.
Una condizione in parte migliore sul versante delle disponibilità finanziarie è presente nelle Regioni del sud: Campania, Calabria, Puglia e Sicilia dove le Istituzioni Scolastiche possono beneficiare dei diversi finanziamenti derivanti dalla progettazione e realizzazione dei PON. Il blocco dei rinnovi contrattuali, presente in tutto il pubblico impiego, perdura dal 2010 e ha ridotto progressivamente anche i fondi del miglioramento dell’offerta formativa (MOF) destinati ai compensi accessori per prestazioni aggiuntive (fondo d’istituto, funzioni strumentali, incarichi specifici, attività complementari di educazione fisica, aree a rischio e a forte processo immigratorio, ore eccedenti per sostituzione dei colleghi assenti), come certificato dal recente CCNL del 7 agosto 2014 (relativo al recupero dell’anno 2012 per il passaggio di posizioni stipendiali) e alla bozza di intesa sul MOF a.s. 2014/2015 sempre del 7 agosto 2014. Sul versante della funzionalità le Istituzioni Scolastiche sono messe in difficoltà anche da alcune scelte discutibili per non dire sbagliate:
l’esternalizzazione dei servizi di pulizia e altri generali con conseguente riduzione dell’organico dei Collaboratori Scolastici;
la permanenza nelle segreterie scolastiche dei CO.CO.CO.;
le regole sulle scuole sottodimensionate (475 unità a livello nazionale) che non consentono alle stesse (quelle sotto i 600 alunni o fino a 400 in particolari situazioni) di avere in esclusiva un Dirigente e un Direttore.
Inoltre da quest’anno alle Istituzioni Scolastiche è stata affidata anche l’incombenza di procedere a interventi di manutenzione per la funzionalità e il decoro degli uffici. In effetti un’autonomia si è effettivamente rafforzata ed è quella amministrativa, già in vigore dai decreti delegati del 1974 e dal Decreto Interministeriale in tema di contabilità del 28 maggio 1975.
Non è certo questa l’autonomia utile per le finalità istituzionali del servizio istruzione: questa è solo semplice deconcentrazione burocratica. Accanto a una autonomia indebolita abbiamo vecchi organi collegiali che portano male i loro raggiunti quarant’anni: quelli definiti con il DPR 416/1974, Consigli di Classe, Collegio dei Docenti, Consiglio di Istituto e Giunta Esecutiva.
Per un approfondimento sull’elezione di questi organi rimandiamo all’apposita trattazione presente in questo numero a cura del collega Mario Paladini. Qui preme semplicemente sottolineare come questi organi, ed in particolare il Collegio dei Docenti e il Consiglio di Istituto, siano ormai del tutto inadeguati con scarsa partecipazione formale e sostanziale da parte della quasi totalità delle componenti.
Occorre un intervento legislativo di radicale cambiamento con un organo collegiale di governo snello ed essenziale che si occupi di poche e fondamentali decisioni, lasciando agli organi di gestione: Dirigente e Direttore (in particolare il Dirigente) la responsabilità della conduzione operativa delle Istituzioni Scolastiche. In questi giorni di fine agosto si fa un gran parlare di istruzione e Istituzioni Scolastiche ed è augurio di questa rivista che siano assunte in tempi brevi decisioni sostanziali; decisioni che analizzeremo e valuteremo con la consueta costruttiva attenzione.
Li, 27 agosto 2014