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Marzo 2014

Mario Bandoli - DSGA

 

La rendicontazione dell’attività gestionale relativa al precedente esercizio finanziario meglio conosciuta come “IL CONTO CONSUNTIVO”, caratterizza l’attività amministrativa del mese di marzo delle istituzioni scolastiche. Proprio in questo mese e precisamente entro il termine ordinatorio del 15 marzo il Direttore S.G.A. deve predisporre il conto consuntivo che successivamente il Dirigente scolastico sottoporrà all’esame dei Revisori dei conti e poi al Consiglio di istituto/circolo per l’approvazione.

Seppure i contenuti, le procedure per la predisposizione, la sottoposizione, l’esame, l’approvazione, la conservazione, l’affissione e l’invio del Conto Consuntivo siano sempre regolati dalle disposizioni contenute negli articoli 18, 58 e 60 del D.I. n. 44/2001, normativa rimasta ad oggi immutata, profondamente cambiato è lo scenario riferito alle risorse finanziarie su cui può contare la scuola.

La scuola, abituata a vivere di finanza derivata, cioè di risorse assegnate dal centro , ha visto negli ultimi anni la riduzione consistente di una parte di finanziamenti unitamente all’introduzione di un nuovo sistema di liquidazione dei compensi fissi ed accessori che, dall’anno 2011, sono disposti congiuntamente alle competenze fisse mediante ordini collettivi di pagamento emessi dal Service personale Tesoro (SPT). Infatti, sono gestite per mezzo della procedura “Cedolino Unico”, in applicazione del comma 197 art. 2 della legge 191/2009 (legge finanziaria 2010), le seguenti tipologie di competenze accessorie:

 

● il fondo dell'istituzione scolastica, con riferimento a tutti gli istituti contrattuali di cui

   all'art. 88 del CCNL 29-11-2007 (ivi compresi, tra l’altro, i corsi di recupero, le indennità

   per turno notturno, festivo, notturno/festivo, di bi/trilinguismo nonché il compenso

   spettante per l'indennità di direzione, quota fissa e variabile, al personale che

   sostituisce il DSGA, ecc…), incluse le integrazioni eventualmente assegnate durante

   l’anno ad es. a seguito di appositi accordi con le OO.SS. o per consentire il pagamento

   delle competenze dovute al personale impiegato per lo svolgimento dei corsi di

   recupero;

● le funzioni strumentali al piano dell'offerta formativa (art. 33 CCNL);

● gli incarichi specifici del personale ATA (art. 47 CCNL);

● le attività complementari di educazione fisica e per il docente coordinatore provinciale

   per l’educazione fisica (art. 87 CCNL);

● le ore eccedenti per la sostituzione dei colleghi assenti (art. 30 CCNL);

● i compensi ai componenti delle commissioni degli esami di Stato conclusivi dei corsi di

   studio della scuola secondaria di secondo grado;

● i compensi per il personale coinvolto nelle attività di cui alle aree a rischio (art. 9 CCNL).

 

A decorrere dall’anno 2013 la stessa procedura di liquidazione, il Cedolino Unico, è stata estesa anche alle competenze fisse spettanti al personale con contratto a tempo determinato supplente temporaneo.

Questa nuova procedura, tutta volta ad accentrare la spesa, ha prodotto nei confronti delle II.SS. e nello specifico del Programma annuale un duplice effetto: da un lato ha ridotto fortemente i flussi finanziari e le disponibilità di cassa delle scuole oltre al quasi totale azzeramento dall’attività “A03 Spese di personale” e, dall’altro ha creato una duplice gestione finanziaria che potremmo definire reale quella inerente il Programma annuale vero e proprio, virtuale quella riferita a tutte le competenze fisse ed accessorie corrisposte al personale attraverso il Service personale Tesoro (SPT).

Come ribadito dalla C.M. prot. n. 3980 del 16/05/2011 del MIUR Dipartimento per la programmazione Direzione generale per la Politica Finanziaria e per il Bilancio, con riguardo al sistema dei controlli, l’introduzione del Cedolino Unico non ha apportato innovazioni rispetto alla normativa e alle procedure previgenti e, quindi, rimangono confermati tutti i controlli in capo ai revisori dei conti compresa la contrattazione integrativa di istituto (art. 6 CCNL/2007) e le dichiarazioni dei POS (Punti ordinanti di spesa) per quanto riguarda le competenze fisse ed accessorie spettanti, sulla base delle quali SPT , in qualità di mero intermediario, provvede ai relativi pagamenti.

Alla luce di tutto ciò e considerato che attraverso il conto consuntivo si evidenziano gli esiti della gestione e realizzazione dell’intera attività finanziaria dell’istituzione scolastica, oggi il rendiconto deve riguardare da un lato tutte le operazioni contabili che trovano riscontro nella modulistica di riferimento e dall’altro anche tutta la parte di contabilità inerente la procedura del “cedolino unico”.

Nella rendicontazione dell’attività contabile occorre dimostrare la corretta ed efficiente gestione di tutte le risorse, pubbliche e non, avendo cura in particolare di dimostrare alle famiglie l’utilizzo dei contributi volontari, consapevoli che anche  il Ministero ha riconosciuto con la nota n. 593/13 che “il contributo delle famiglie rappresenta una fonte essenziale per assicurare un’offerta formativa che miri a raggiungere livelli qualitativi sempre più elevati, soprattutto in considerazione delle ben note riduzioni della spesa pubblica che hanno caratterizzato gli ultimi anni “.

Da sempre le istituzioni scolastiche, dotate o no di personalità giuridica, hanno richiesto contributi alle famiglie per spese didattiche da sostenere durante l’anno scolastico; oggi per ottenere un’alta percentuale di adesione alle richieste di contributi è dimostrato che le scuole devono dialogare con le famiglie e dove il dialogo è più qualificato, maggiore è la raccolta di fondi che esse raggiungono. La costruzione di un dialogo aperto con le famiglie unito alla dimostrazione del corretto utilizzo dei finanziamenti ricevuti, anche seguendo il parere della componente dei genitori presente negli organi collegiali, può essere la strada per consentire alla scuola di garantirsi entrate più consistenti per l’ampliamento dell’offerta formativa .

La relazione illustrativa del Conto Consuntivo redatta dal Dirigente Scolastico coadiuvato del Direttore S.G.A., risulta il mezzo più idoneo per argomentare e dimostrare gli obiettivi conseguiti nella gestione e realizzazione del programma annuale, insieme alla dimostrazione dei pagamenti accessori scaturiti dalla contrattazione integrativa di istituto, dalle competenze fisse al personale supplente temporaneo in relazione ai contratti di lavoro stipulati dal Dirigente scolastico, dai compensi ai componenti delle commissioni degli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio della scuola secondaria di secondo grado, dai compensi per le attività complementari di educazione fisica e per il docente coordinatore provinciale per l’educazione fisica, dai compensi per le ore eccedenti per la sostituzione dei colleghi assenti e per il personale coinvolto nelle attività di cui alle aree a rischio.

Per quanto riguarda il programma annuale, gli indici o indicatori di bilancio rimangono fra gli strumenti più idonei ed ormai comunemente utilizzati nelle relazioni illustrative per verificare e dimostrare la tendenza di gestione.

Gli indici   sono ad esempio idonei a dimostrare:

  • la capacità di utilizzazione totale delle autorizzazioni di spesa (INDICE DELLA CAPACITA’ DI SPESA);
  • la produzione massima di residui attivi data dal rapporto tra gli accertamenti non riscossi sul totale degli accertamenti dell’esercizio di competenza (INCIDENZA RESIDUI ATTIVI);
  • la produzione massima dei residui passivi data dal rapporto tra gli impegni non pagati sul totale degli impegni dell’esercizio di competenza (INCIDENZA DEI RESIDUI PASSIVI);
  • la capacità di smaltimento dei residui attivi data dal rapporto tra le riscossioni ed i residui attivi iniziali (INDICE SMALTIMENTI RESIDUI ATTIVI);
  • la capacità di smaltimento dei residui passivi data dal rapporto tra i pagamenti ed i residui passivi iniziali (INDICE SMALTIMENTO RESIDUI PASSIVI);
  • la capacità di accumulo dei residui passivi, ossia il rinvio dei pagamenti all’anno successivo, dato dal rapporto tra il totale dei residui passivi a fine anno ed il totale della massa spendibile (INDICE DI ACCUMULO DEI RESIDUI PASSIVI);
  • la capacità di dipendenza finanziaria, data dal rapporto tra i finanziamenti accertati degli aggregati 5,6 e 7 ed il totale degli accertamenti (INDICE DI DIPENDENZA FINANZIARIA).

La predisposizione del Conto consuntivo è preceduta da una fase propedeutica finalizzata alla chiusura della gestione finanziaria annuale, che si conclude entro il 31 dicembre, e dalla fase di accertamento dei crediti non riscossi (residui attivi) e degli impegni ancora da pagare (residui passivi).

Ai sensi del comma 1 dell’art. 18 del Regolamento di contabilità i principali documenti contabili di cui si compone il Conto consuntivo sono i seguenti:

  • il conto finanziario (mod. H).

Nel conto finanziario sono evidenziate distintamente, nelle entrate per aggregati e nelle spese per ogni attività e progetto, le differenze fra quanto programmato e quanto accertato ed impegnato, nonché le somme ancora da riscuotere e da pagare. La differenza algebrica tra il totale degli accertamenti e quello degli impegni è il risultato della gestione di competenza: avanzo o disavanzo di competenza, il primo rappresentato a pareggio fra le spese ed il secondo fra le entrate;

  • il conto patrimoniale (mod. K).

Il conto patrimoniale è il documento contabile che, attraverso la consistenza degli elementi patrimoniali attivi e passivi, definisce la consistenza patrimoniale netta; i dati necessari alla compilazione del modello vengono rilevati dalle risultanze inventariali e da quelle della situazione amministrativa definitiva (conto di cassa e residui attivi e passivi risultanti alla chiusura dell’esercizio).

Il conto patrimoniale e’ suddiviso nel Prospetto dell’attivo ed in quello del passivo; la parte attiva è a sua volta suddivisa fra Immobilizzazioni (immateriali, materiali e finanziarie), Disponibilità (rimanenze, crediti, attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni, disponibilità liquide) e possibile Deficit patrimoniale. La parte passiva è rappresentata dalla voce Debiti (a lungo termine e residui passivi) e dalla Consistenza patrimoniale. Il prospetto chiude a pareggio, con la differenza tra attivo e passivo esposta nella voce Deficit patrimoniale quando il totale del passivo è maggiore dell’attivo, mentre è esposta nella Consistenza patrimoniale nel caso inverso;

  • le schede finanziarie di rendiconto delle singole attività e progetti (mod. I).

   Le schede finanziarie espongono analiticamente le entrate accertate e le spese impegnate, raffrontandole alla programmazione definitiva prevista nel mod. B per ogni attività/progetto. Si dimostra così analiticamente quanto realizzato e i relativi scostamenti rispetto alla programmazione, sia in conto competenza che in conto residui;

  • la situazione finanziaria definitiva (mod. J).

La situazione finanziaria definitiva al 31 dicembre dell’anno di riferimento dimostra: nella Parte A: il fondo di cassa all’inizio dell’esercizio, le somme riscosse e pagate in conto competenza e in conto residui, il fondo di cassa alla fine dell’esercizio;

nella parte B: l’avanzo o disavanzo complessivo a fine esercizio;

nella Parte C: l’avanzo o il disavanzo di competenza.

Da evidenziare l’introduzione della tesoreria unica a decorrere dal 12 novembre 2012, ragion per cui il fondo di cassa deve concordare sia con l’estratto conto bancario dell’istituto cassiere che con quello della Banca d’Italia, oltre che con i dati risultanti dal giornale di cassa. L’avanzo o disavanzo di esercizio dovrà concordare con quanto risulta esposto nel mod. H;

  • l’elenco dei residui attivi e passivi (mod. L).

I residui attivi e passivi, cioè le somme ancora da riscuotere e quelle rimaste da pagare alla chiusura dell’esercizio, sono elencati nel mod. L con l'indicazione dell’anno ed aggregato di riferimento, del nome del debitore o del creditore, della causale del credito o del debito e del loro ammontare.

La fase di accertamento dei residui merita una particolare attenzione in specifico per quelli attivi; a tal fine è opportuno ricordare che i crediti in relazione alla loro riscossione si classificano in certi, di dubbia o difficile esigibilità, inesigibili.

In tema dei residui si ricorda che per quanto riguarda l’eliminazione di quelli attivi ormai divenuti assolutamente inesigibili, occorre procedere con decreto dirigenziale sottoposto all’approvazione del Consiglio di istituto/circolo, mentre a quelli passivi si applica il principio della perenzione secondo il quale “Trascorsi tre anni i residui, sono soggetti a perenzione amministrativa, un istituto peculiare della contabilità pubblica.”. In ragione di ciò i residui perenti sono eliminati dalle scritture contabili, senza che questo comporti per il creditore la prescrizione del diritto reale che resta quinquennale.

  • il prospetto delle spese per il personale e per i contratti d’opera (mod. M).

Il mod. M riporta tutte le spese sostenute per il personale dipendente ed i contratti di prestazione d’opera in correlazione alla realizzazione dei progetti. Rimangono escluso tutti i compensi corrisposti attraverso la procedura del Cedolino unico;

  • il rendiconto dell’eventuale azienda agraria o speciale.

Il rendiconto dell’azienda fornisce la dimostrazione della gestione finanziaria ed è composto dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dalla relazione illustrativa del responsabile dell’azienda corredata del prospetto sulla consistenza dei prodotti finiti ed in corso di lavorazione;

  • il rendiconto dell’eventuale convitto annesso.

L’attività convittuale costituisce specifico progetto del programma annuale ed è corredato da una scheda finanziaria illustrativa delle varie entrate e spese relative al funzionamento dell’attività.

  • Riepilogo per tipologia di spesa (mod. N)

   Per terminare il mod. N, che riepiloga tutte le spese suddividendole per tipologie:

  • Personale;
  • Beni di consumo;
  • Acquisto di servizi ed utilizzo di beni di terzi;
  • Altre spese;
  • Oneri straordinari e da contenzioso;
  • Beni d’investimento;
  • Oneri finanziari;
  • Rimborsi e poste correttive;
  • Fondo di riserva.

Il modello, che analiticamente suddivide i dati anche per conti e sottoconti, risulta un utile strumento di valutazione sia per gli organi amministrativi che per i Revisori dei conti.

La fase di sottoposizione del rendiconto all’esame da parte dei revisori dei conti è competenza del Dirigente scolastico; i Revisori dei conti esaminano il rendiconto operando le verifiche di cui al comma 4 dell’art. 58 D.I. 44/2001.

La verbalizzazione dell’esame, riportata nello schema predefinito di cui al sito http://athena.tesoro.it, indica in particolare le seguenti verifiche:

  • Osservanza delle norme regolamentari;
  • Esame relazione illustrativa predisposta dal Dirigente Scolastico;
  • Correttezza dei modelli;
  • Attendibilità degli accertamenti di entrata e degli impegni di spesa;
  • Assunzione di impegni nei limiti dei relativi stanziamenti;
  • Regolare chiusura del fondo minute spese;
  • Regolarità della gestione finanziaria e coerenza rispetto alla programmazione;
  • Rispetto vincolo di destinazione dei finanziamenti;
  • Corretta indicazione dati della Programmazione definitiva;
  • Corrispondenza dei dati riportati con i libri e le scritture contabili;
  • Coerenza nella compilazione del modello H
  • Rispetto dei termini di predisposizione del documento;
  • Regolare chiusura del fondo minute spese.

Il verbale si concluderà, sulla base degli elementi e degli atti esaminati, con l’espressione del parere riguardo l’approvazione o meno del conto consuntivo.

Successivamente corredato dal parere espresso dai Revisori dei conti, il conto consuntivo è sottoposto dal Dirigente scolastico, entro il 30 aprile (termine ordinatorio), all’approvazione del consiglio di istituto/circolo. Qualora venga approvato dal consiglio di istituto in difformità del parere espresso dai revisori dei conti deve essere trasmesso, a cura del Dirigente scolastico, entro il 15 maggio all’Ufficio scolastico regionale corredato di tutti gli allegati, del programma annuale, di tutte le variazioni e delibere nonché di motivata e dettagliata relazione.

Il consiglio di istituto/circolo è tenuto all’approvazione del Conto consuntivo entro 45 gg dalla sua presentazione ( 14 giugno termine perentorio), diversamente qualora non deliberi, il Dirigente scolastico ne dà comunicazione ai Revisori dei conti ed al Dirigente dell’Ufficio scolastico regionale che provvede alla nomina di un commissario ad acta per il relativo adempimento.

Al termine dell’iter descritto il conto consuntivo è:

  • Pubblicato all’albo del sito web della istituzione medesima;
  • conservato agli atti dell’istituzione corredato degli allegati e della delibera di approvazione;
  • trasmesso, corredato della documentazione di cui all’art. 18 D.I. 44/2001, all’Ufficio scolastico regionale ed alla competente Ragioneria territoriale dello Stato.

                                                                                                                     Mario BANDOLI                

 

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